Superbonus 110%, l’anno del centro Italia. Sud ancora debole

26 aprile 2022

Superbonus 110%, l’anno del centro Italia. Sud ancora debole. Divenuto realtà nel luglio 2020, il Superbonus 110% si riconferma una delle iniziative più apprezzate dai cittadini italiani. Lo è a tal punto che, con una proposta al Governo che ha messo d’accordo quasi tutti i partiti. Si dovrebbe raggiungere un’ulteriore proroga dopo il 15 giugno. Contenuta nel decreto Energia, la volontà di garantire una prosecuzione ai lavori migliorativi per le abitazioni tramite Superbonus conferma il successo del provvedimento varato in piena pandemia dal Governo Conte.

Superbonus 110%, l’anno del centro Italia. Sud ancora debole

Secondo i dati di marzo raccolti e pubblicati dall’Agenzia nazionale Enea, l’incremento di progetti edili legati al bonus è in continua ascesa. I cantieri autorizzati e in essere hanno superato quota 139mila. Mentre gli investimenti ammessi a detrazione valgono 24 miliardi. In questo scenario, complici la crisi energetica e l’impennata delle bollette, sempre più proprietari di villette e abitazioni singole hanno messo a frutto gli incentivi per dotarsi di sistemi fotovoltaici.

Soltanto nei primi 3 mesi del 2022, infatti, alcune aziende hanno assistito a un incremento nella domanda che sfiora il + 300%. Dopo il +270% che il 2021 ha a sua volta fatto registrare sull’anno precedente. E anche la composizione geografica delle richieste d’installazione racconta l’evolversi di un Paese alle prese con la necessità di indipendenza energetica, puntando maggiormente sul solare. Daniele Iudicone, CEO di Fotovoltaico Semplice, brand della pontina IMC Holding, spiega che «c’è un margine d’incidenza che si va sempre più assottigliando. Se nel 2021 abbiamo assistito a un grande boom nel Nord Italia, il 2022 è stato finora caratterizzato da un forte aumento di lavori nel Centro. Che, ad oggi, ha quasi raddoppiato le altre zone del Paese. Il Sud rimane invece ancora debole, ma non mancano i segnali incoraggianti».

 Fotovoltaico Semplice ha chiuso il 2021 con 30milioni di fatturato e 826 impianti realizzati. Per un totale di 5MW di potenza installata e 7GW di energia green prodotta. L’azienda, che occupa 130 dipendenti, tra consulenti energetici, operatori di call center e installatori, ha visto più che raddoppiato il giro d’affari rispetto al 2020, chiuso con 13 milioni di fatturato. Trainati da numeri di grande rilievo, i comparti del settore edile si trovano a dover fronteggiare una mole di richieste che non sembra destinata a cessare.

«Per quanto riguarda il numero di cantieri relativi al settore residenziale – prosegue Iudicone – contiamo di chiudere il 2022 a quota 2mila cantieri avviati su tutto il territorio nazionale. Sempre legandoci al Superbonus 110% e garantendo i nostri kit comprensivi di tutto, dall’installazione dei pannelli fino al riscaldamento ibrido a pompa di calore. Al momento, tra i nostri partner esclusivi, sono impegnati oltre 150 elettricisti, quasi 90 termoidraulici in tutta Italia e 12 progettisti. Se consideriamo il personale interno, stiamo impiegando oltre 100 persone tra i reparti di coordinamento e amministrazione dei cantieri e consulenti energetici».

 Già premiato dall’Istituto Tedesco di Qualità e Finanza (ITQF), il CEO di Fotovoltaico Semplice Iudicone mette anche in luce i risparmi concreti a livello di bollette. «Rispetto all’impiego quotidiano di energia tradizionale, i nostri clienti hanno abbattuto rispettivamente del 90% e 70% le bollette elettriche e del gas. Per fare un esempio concreto, in termini di risparmio, possiamo tradurre il calcolo su un cliente medio residenziale, che ha un consumo di 10mila kilowatt/anno. Risparmierà circa 8500 kilowatt/anno con un kit per l’indipendenza energetica della propria abitazione. Per comprendere l’effettivo risparmio, basti considerare che oggi un kilowatt finito costa circa 0.40€ e un smc (standard metro cubo) di gas può arrivare anche a 0.70€. A ciò – conclude l’esperto – va sommato anche l’impatto sull’ambiente: impiegare fonti di energia rinnovabile come il fotovoltaico contribuisce sensibilmente al taglio di emissioni di CO2 ed è un passo in avanti non più rimandabile verso la sostenibilità ecologica».

Fonte: MetroNews

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