Le comunità energetiche come volàno per una transizione energetica sostenibile

03 ottobre 2024

Le Comunità energetiche (CER) si stanno diffondendo sempre di più. Ma come funzionano e perché è conveniente farne parte. Ne abbiamo parlato con Daniele Iudicone, co-founder di IMC Holding.

Lo sviluppo delle Comunità energetiche è ancora all’inizio e servirà del tempo per raggiungere gli obiettivi energetici. Grazie ai benefici ambientali ed economici le comunità energetiche diventeranno sempre più presenti. Ne abbiamo parlato con Daniele Iudicone, co-founder di IMC Holding.

Grazie alla conversione in legge del Decreto Milleproroghe 162/2019, sono state introdotte
anche nel nostro Paese le “Comunità Energetiche Rinnovabili” previste dalla Direttiva Europea RED II. Il 23 gennaio 2024 ha visto la luce il decreto attuativo che norma le modalità d’incentivazione delle CER e le configurazioni di autoconsumo collettivo e il 23 febbraio 2024 il MASE ha approvato le regole operative per l’accesso al servizio per l’autoconsumo diffuso e al contributo del PNRR. Ma che cos’è una comunità energetica?

Una comunità energetica è un insieme di produttori, chiamati in gergo “prosumer” che sono al tempo stesso produttori e consumatori: non solo possiedono un impianto fotovoltaico e utilizzano l’energia generata, ma la cedono anche ad altri. Così, chi non può economicamente permettersi un impianto o vive in edifici dove non è possibile installarne uno, ad esempio in un palazzo molto popolato, può utilizzare energia green e diventare consumatore virtuale di energia. In questo modo potrà cambiare le proprie abitudini di consumo quando l’impianto è in funzione, prendendo parte dell’energia prodotta. In sintesi, una comunità energetica è composta da produttori e consumatori di energia verde.

Secondo i dati del GSE (Gestore dei Servizi Energetici), ad oggi in Italia si contano 154 realtà, tra comunità energetiche rinnovabili e configurazioni di autoconsumo collettivo. A che punto siamo rispetto al raggiungimento degli obiettivi energetici 2030 e 2050?

Le 154 comunità attive sono solo l’inizio, perché la misura è realmente molto giovane. I decreti attuativi, infatti, sono stati pubblicati solo pochi mesi fa, nel frattempo c’è stata l’estate e vari adempimenti burocratici che devono essere realizzati prima di potere avere una comunità energetica effettiva e registrata. Quindi, possiamo presupporre che ci siano altrettante comunità energetiche in via di registrazione, e molte altre ce ne saranno probabilmente in questa parte di fine 2025. E’ ancora presto per parlare di raggiungimento di obiettivi e di transizione, perché la misura è stata appena varata. Siamo solo agli inizi e stiamo osservando i primi risultati, servirà del tempo.


E perché le CER rappresentano un volàno per una transizione energetica sostenibile?

Le comunità energetiche sono sicuramente un volàno sostenibile, perchè gli incentivi legati alle comunità stesse aggiungono un incentivo al semplice fatto di potersi creare autonomamente energia pulita ed alleggerire la propria bolletta: è infatti previsto un incentivo anche su tutta l’energia prodotta. Ciò rappresenterà un motivo in più per realizzare impianti fotovoltaici nel nostro paese, come sarà un motivo in più per i consumatori aderire alla comunità energetica. Infatti, senza alcun tipo di costo, potranno usufruire di un vantaggio economico, quindi abbattere i costi in bolletta, grazie ad un gettone per ogni kilowatt consumato, che viene erogato in modo trasparente dal GSE, l’Agenzia Nazionale dei Servizi per l’energia rinnovabile italiana. Possiamo quindi prevedere che, nel lungo termine, le comunità energetiche diventeranno sempre più presenti, contribuendo alla diffusione degli impianti fotovoltaici in Italia.

Costituire e partecipare ad una comunità energetica può sembrare un qualcosa di molto complicato soprattutto per gran parte della popolazione che non ha tutte le informazioni a disposizione. Cerchiamo di fare un po’ di chiarezza. Come si costituisce e qual è il costo di una comunità energetica?

L’adesione e la creazione di comunità energetiche non può essere fatta direttamente dal pubblico cittadino, ma avviene tramite un’azienda specializzata in impianti fotovoltaici e nella costruzione dell’asset burocratico, necessario per la comunità energetica, che prevede la costituzione dal notaio della comunità energetica e l’ottenimento degli incentivi da parte del GSE.

Serve quindi affidarsi ad una realtà che abbia una comprovata competenza in fatto di installazione di impianti fotovoltaici e in ambito superbonus, sconti ed incentivazioni sull’energia elettrica. La nostra azienda, in tal senso ha un’esperienza ventennale. Per quanto riguarda invece gli incentivi, sono previsti 11 centesimi per ogni kW prodotto da chi possiede un impianto fotovoltaico, e 12 centesimi per ogni kW consumato per chi non ha un impianto fotovoltaico sul proprio tetto. Inoltre, per i comuni con meno di 5 mila abitanti è previsto un contributo a fondo perduto fino al 40% del costo sostenuto per realizzare un nuovo impianto fotovoltaico, però a fronte di una riduzione del 50% degli incentivi economici sul kilowatt prodotto.

Chi può aderire e quali incentivi esistono per chi vuole partecipare ad una CER?



Le comunità energetiche e i relativi incentivi sono accessibili a tutti: piccole e medie imprese, istituzioni, comuni e cittadini. Anche interi condomini possono partecipare, formando gruppi di autoconsumo collettivo, senza la necessità di passare dal notaio per la costituzione della comunità, in questo caso sarà necessario richiedere solamente gli incentivi del GSE. Una volta costituita, l’adesione alla comunità energetica è libera, e non prevede ulteriori passaggi dal notaio. Ci sono quindi i fondatori della comunità energetica e tutti i membri che man mano vogliono aderire. Normalmente le aziende, come nel nostro caso, possono offrire servizi di gestione della comunità energetica e degli incentivi.

Abbiamo parlato dell’importanza che le Comunità energetiche rinnovabili hanno e possono avere nei confronti dell’ambiente e del raggiungimento degli obiettivi energetici. Qual è il vantaggio economico che offrono ai cittadini?


Sicuramente il vantaggio sia per i cittadini che per l’ambiente è enorme: immaginiamo di iniziare a produrre energia a km0, quindi non solo l’energia viene prodotta dal sole, ma consumata in loco direttamente dal produttore e dal consumatore che si trova nello stesso raggio d’azione della cabina primaria, localizzata mediamente nello stesso quartiere o vicino. In questo modo la rete elettrica non si appesantisce, richiede meno manutenzione e non deve ricevere troppa energia dall’esterno. Avremo quindi dei circoli che autoproducono energia, consumando autonomamente la maggior parte di quella prodotta.

L’azienda IMC Holding, di cui Lei è co-founder, persegue l’obiettivo dell’indipendenza energetica delle abitazioni e delle Pmi, sviluppando importanti collaborazioni per offrire soluzioni utili a questo scopo e diffondendo una comunicazione trasparente su tutte le novità e le opportunità offerte dalle fonti rinnovabili. IMC Holding ha creato Fotovoltaico Semplice. Ci spiega cos’è? E quali sono le ulteriori sfide che avete davanti?

Per IMC Holding l’indipendenza energetica dei cittadini e delle imprese è il punto focale, e la creazione di Fotovoltaico Semplice ci ha visti impegnati in ambito residenziale proprio in tal senso fin dal 2014. E’ stato infatti uno dei primi kit, se non il primissimo kit chiavi in mano, presente nel territorio italiano: dall’installazione, alla messa in opera della connessione alla rete elettrica, all’ottenimento degli incentivi, quando c’erano gli incentivi, alla manutenzione e alle assicurazioni, insomma tutto con un unico interlocutore, senza dover far scomodare il cittadino a fare niente. Siamo stati un po’ i precursori di questo tipo di concetto che oggi si sta naturalmente diffondendo in un mercato di massa.

Le sfide che abbiamo davanti sono la differenziazione rispetto alla concorrenza, offrire un prodotto migliore, essere sempre più veloci ad arrivare sul mercato ampliandoci naturalmente al mondo business: in questo momento lo stiamo facendo con il prodotto “Sunmisura” che nasce secondo la stessa logica di Fotovoltaico Semplice, ma è rivolto al mondo delle aziende. Altra grande sfida sarà la diffusione delle comunità energetiche che per noi rappresenta uno degli obiettivi primari di espansione.

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